Glossario - Comune di Fossano

Piano Regolatore Generale | Glossario - Comune di Fossano

Principali termini ricorrenti nel PRGC

PRINCIPALI TERMINI RICORRENTI NEI DOCUMENTI E NEGLI ELABORATI DI PIANO PER COMPRENDERE MEGLIO I TEMI E LE PREVISIONI.

ADOZIONE
Atto con il quale il Consiglio Comunale fa propria la proposta di Piano. Da quel termine scattano le MISURE DI SALVAGUARDIA secondo le quali il Comune non può autorizzare interventi in contrasto con il PRG adottato.

PUBBLICAZIONE
Atto con il quale il Comune rende pubblico il PRG adottato depositandolo alla Segreteria Comunale, pubblicando un avviso sui principali quotidiani, ed affiggendo manifesti. Nel periodo dei trenta giorni successivi chiunque può prendere visione degli elaborati di Piano depositati.

OSSERVAZIONI
Proposta di modifica al PRG che chiunque può presentare entro i trenta giorni dalla pubblicazione del Piano. Le osservazioni devono essere presentate in carta semplice e indirizzate al Sindaco.

CONTRODEDUZIONI
Atto formale con il quale il Consiglio Comunale decide su ogni osservazione, approvandola o respingendola, con appropriate motivazioni, su proposta degli uffici tecnici.

APPROVAZIONE
Atto con il quale, la Regione approva il PRG adottato e lo rende vigente. Da quel momento in poi, le prescrizioni del PRG diventano legge.

STANDARDS URBANISTICI

Gli standard urbanistici rappresentano la dotazione minima di aree per il verde e i servizi pubblici offerta dalla città per ogni abitante.

TESSUTI
Il Nuovo Piano organizza il territorio comunale come sistema di città contigue articolate per tessuti (Città storica, consolidata, da ristrutturare, della trasformazione). I tessuti sostituiscono la zonizzazione monofunzionale propria del Piano tradizionale e incompatibile con il principio dell'integrazione funzionale alla base del Nuovo Piano. Ad ogni tessuto corrispondono specifiche indicazioni e prescrizioni - riportate nelle Norme Tecniche di Attuazione - che illustrano le regole per la trasformazione.

PEREQUAZIONE
Il Nuovo PRG si ispira al principio di equità di trattamento fra i cittadini. Per ovviare alla disparità di benefici e oneri ricadenti sui proprietari dei suoli chiamati alla trasformazione, i diritti edificatori all'interno degli ambiti da trasformare vengono ripartiti fra i proprietari in proporzione alla quota di superficie in proprietà. L'edificazione avverrà, all'interno dell'ambito, secondo le localizzazioni definite dallo strumento attuativo. Più in generale il Nuovo Piano ripartisce tra aree e tra soggetti le previsioni edificatorie, secondo principi di equità e di uniformità, tenendo conto; della disciplina urbanistica previgente; dell'edificazione esistente e della sua legittimità; del perseguimento di obiettivi di interesse pubblico o generale.

Questo indica che i proprietari indistintamente partecipano in misura uguale alla distribuzione dei valori e degli oneri derivanti dalla pianificazione ai fini della trasformazione. In tal modo le amministrazioni possono disporre senza ricorrere all'esproprio (quindi senza oneri) di un cospicuo patrimonio fondiario pubblico come conseguenza diretta dell'attuazione del "piano perequativo".

Questa tecnica di pianificazione, tuttavia, non ha solo il fine di superare la discriminatorietà degli effetti della zonizzazione e di disporre gratuitamente di aree pubbliche per servizi ma anche quello della cosiddetta integrazione di funzioni edificatorie: ovvero la possibilità che coesistano nei medesimi spazi diverse forme di utilizzazione del territorio.

Troppo spesso è infatti accaduto che i proprietari di due aree confinanti si siano visti l'uno penalizzare con l'esproprio, l'altro premiare con la possibilità di costruire. Il Nuovo Piano persegue l'obiettivo di porre fine alla arbitrarietà di queste scelte suddividendo proporzionalmente benefici e oneri tra tutti i proprietari delle aree soggette a trasformazione.

Questa soluzione ha anche un effetto positivo sul mercato perché contribuisce alla ridistribuzione della quota di rendita, a condizione che gli indici di trasformazione siano sensibilmente più bassi di quelli utilizzati tradizionalmente. Una condizione, quella degli indici bassi, necessaria anche per garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni.

 

PROGRAMMI INTEGRATI

Sono strumenti innovativi che consentono di perseguire l'obiettivo della riqualificazione urbana attraverso la collaborazione tra soggetti pubblici e privati coinvolti nella trasformazione, e l'integrazione di funzioni (residenza, attività terziarie ecc.).

I Programmi integrati riguardano la città da ristrutturare e la città consolidata, che definiranno gli obiettivi da raggiungere. In seguito, i privati interessati potranno proporre dei progetti e partecipare attivamente alla trasformazione della città.

Città Consolidata È costituita da tutte le parti di città che hanno assunto una forma e una struttura compiuta e riconoscibile e che si sono formate in parte a seguito alle previsioni del PRG del 1987. Gli interventi nella città consolidata sono finalizzati al mantenimento o completamento dell'attuale impianto urbanistico, al miglioramento della qualità architettonica e degli spazi aperti, e all'incremento dell'efficienza dei servizi. La città consolidata è articolata in tessuti residenziali, produttivi e attrezzature di interesse collettivo.

CITTA' DA RISTRUTTURARE

È costituita da quelle parti di territorio che corrispondono ad aree a diverso livello di edificazione e utilizzo, sia limitrofe al centro, che nel periurbano e nelle frazioni, che denunciano la necessità di azioni volte alla tutela a valorizzazione di insediamenti di vario interesse o di riqualificazione di quelle parti urbane che non hanno un assetto definito, né dal punto di vista formale, né per quanto riguarda i servizi, ovvero tessuti edilizi degradati o spazi pubblici sotto-utilizzati, nonchè insediamenti produttivi ormai incongrui con le caratteristiche dell'intorno.

CITTA' DELLA TRASFORMAZIONE

La città della trasformazione prevede interventi di riuso e recupero di aree già edificate e nuove edificazioni di aree libere, nonchè di razionalizzazione e potenziamento delle infrastrutture e delle dotazioni urbane al fine di perseguire la realizzazione dello schema di assetto del P.R.G.C. E' costituita dagli ambiti della riqualificazione e dagli ambiti dell'espansione cioè parti urbane per le quali è già stato approvato o e è in corso di approvazione uno strumento urbanistico esecutivo.

CITTA' STORICA

Il Nuovo PRG propone il concetto di Città storica come superamento di quello di Centro storico. Il valore storico si estende, infatti oltre ai tessuti insediativi di impianto storico individuati come z.to A, oggetto di specifica disciplina particolareggiata, anche ai tessuti di vecchio impianto esterni al centro nei quali prevalgono comunque esigenze conservative.

MISURE DI SALVAGUARDIA

Con l'adozione del progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore generale entrano in vigore le cosiddette "misure di salvaguardia". Le misure di salvaguardia hanno lo scopo di evitare che - nel periodo intercorrente tra l'ADOZIONE e l'APPROVAZIONE dei piani urbanistici - il rilascio non controllato di permessi di costruire possa compromettere l'assetto urbanistico previsto dagli strumenti adottati.

Le misure di salvaguardia hanno carattere sospensivo. Il Dirigente o il Responsabile del Servizio a decorrere dalla data della deliberazione comunale di adozione del nuovo piano, e fino all'emanazione del relativo provvedimento di approvazione, su parere della Commissione Edilizia Comunale, deve sospendere ogni determinazione sulle domande di permesso, quando riconosca che tali domande siano in contrasto con il piano adottato, ma non ancora approvato.Ovvero tra le due destinazioni previste e dal vigente Piano Regolatore e dal Nuovo Piano adottato sarà possibile attuare esclusivamente la previsione più restrittiva.

 

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